Traduco, come sempre parzialmente un articolo uscito ieri sull’Economist, famoso settimale britannico fra i più stimati a livello europeo. Questo è il quinto in soli 10 giorni che si occupa della crisi economica che l’Italia sta attraversando. Il Bel paese viene descritto come in preda alle fiamme, ma i suoi governanti sono troppo occupati per accorgersene e prendere provvedimenti. La parola d’ordine è salvare il Premier, non il paese e i suoi cittadini.
Il governo di Silvio Berlusconi si sta rivelando, tragicamente, simile al suo precedente mandato.
Questa volta tutto avrebbe dovuto essere diverso ma come previsto si è già rimangiato quelle che erano solo promesse da campagna elettorale. Il suo governo, dal 2001 al 2006 è stato un susseguirsi di occasioni mancate per la modernizzazione del paese, che ora ne sta più che mai soffrendo.
Forse qualcuno sperava che ci fossero i presupposti perchè Berlusconi finalmente governasse il paese nell’interesse degli Italiani e non secondo i propri personali. Ha fatto credere di volersi affermare come un grande statista, accusando le sue precedenti alleanze con l’UDC di essere la causa dei suoi precedenti errori. Errori che ora non si sarebbero ripetuti dal momento che l’UDC non fa parte della maggioranza. Inoltre si pensava le leggi ad personam che si era autoapprovato nel 2003 avessero messo a tacere tutti i suoi guai giudiziari. Invece no. In questo poco tempo il Governo, invece di occuparsi degli interessi del paese, si prepara a varare altre leggi ad personam, unico beneficiario il presidente del consiglio: tutto il parlamento è impegnato unicamente sui suoi problemi giudiziari.
Come stabilito da una sentenza europea Rete 4, che sta occupando abusivamente delle frequenze televisive acquistate e regolarmente pagate da un’altra società, deve spostarsi definitivamente sul satellite. Invece il Governo sta lavorando ad un’alternativa riformulando il testo di legge. Unico beneficiario di questo Silvio Berlusconi, proprietario di Rete 4.
Il secondo punto nell’agenda parlamentare riguarda le restrizioni all’uso di intercettazioni telefoniche in campo giudiziario e il divieto di pubblicazione. Dal momento che Berlusconi è sotto inchiesta proprio grazie all’uso di intercettazioni, il sospetto che una riforma simile sia varata unicamente secondo i suoi interessi è più che legittimo: del resto ha qualche giorno fa definito il sistema giudiziario italiano come un Cancro. Prima delle elezioni la procura di Napoli lo ha intercettato mentre raccomandava delle attrici in Rai, non solo, e mentre cercava di corrompere alcuni Senatori.
Sono state inoltre pubblicate delle intercettazioni che proverebbero una relazione fra Berlusconi e Mara Carfagna, ora ministro alle pari opportunità, ex show girl e presentatrice alle dipendenze di Berlusconi stesso.
Sembra anche che i problemi di Berlusconi siano al centro di altre due riforme di cui il governo si sta occupando. Il processo che lo vede accusato di corruzione giudiziaria per 600£ con il suo avvocato Mills verrebbe bloccato con un decreto legge per oltre un anno insieme a tutti i reati con pena inferiore ai 10 anni di carcere. Decreto che forse non è più necessario dal momento che la legge che garantisce l’immunità totale alle più alte cariche dello stato, fra cui ovviamente Berlusconi, potrebbe essere pronta prima di Settembre, giusto in tempo per evitare il Processo a Berlusconi per corruzione giudiziaria.Queste riforme al sistema giudiziario ci sconvolgerebbero di meno, se solo l’Italia non avesse i problemi urgentissimi a livello economico che ha. Nonostante che lo scorso anno l’economia italiana abbia registrato una crescita positiva ora l’economia è ricaduta in una posizione di stallo: i consumi stanno scendendo e l’inflazione è destinata ad alzarsi. Inoltre l’Italia è anche in crisi di credito bancario: oltre il 70% dei mutui attualmente accesi nel paese sono a tasso variabile, una percentuale nettamente più alta che nel resto d’Europa e sono quindi a rischio di ulteriori incrementi dei tassi d’interesse.
Inoltre la Banca Centrale ha tagliato le stime di crescita che ora sono previste essere fra lo 0 e lo 0.5%. L’economia italiana è ancora in forte bilico. La produzione industriale è calata ben del 4,1% rispetto all’anno scorso. La presidentessa di Confindustria, Emma Marcegaglia, si dichiara seriamente preoccupata per la crisi che il paese sta attraversando: ed ha ragione di esserlo.
Il motore dell’economia italiana sta andando in fumo e il vento ci sta soffiando sopra alimentando le fiamme. Ma il presidente del consiglio non ha tempo per occuparsi di questo, è impegnato su altri fronti.
Fino ad oggi l’unica iniziativa che il governo ha preso in ambito economico è stata quella di abolire l’Ici.Non c’è nessun dibattito in corso, e tantomeno nessuno lo ha proposto, in merito a quelle liberalizzazioni economiche di cui l’Italia avrebbe disperatamente bisogno. Al contrario. Sta sprecando risorse e tasse dei cittadini per finanziare la compagnia aerea nazionale Alitalia.
Guardando indietro allo scorso autunno Berlusconi aveva annunciato riforme radicali. Il che è vero, ma riguardano solo l’ambito giudiziario. Che non è quello di cui il paese ha bisogno.
L’unica cosa bella di questo periodo osceno è che la gente come Di Pietro, come il sottoscritto e non tantissimi altri in Italia, non hanno MAI creduto a una sola parola dello psiconano, facendo di fatto l’unica figura dignitosa in mezzo ad un mare di figure da ebeti che hanno fatto milioni di elettori.
Ma sebbene il “non sentirsi” degli allocchi faccia stare bene gli elettori dell’Italia dei Valori, non è l’arroganza che deve riempire i nostri cervelli. Il fatto di aver capito in anticipo le mosse di Berlusconi deve motivare ancora di più le persone a combattere questo imprenditore folle che sta sfasciando tutto.
Un bel “brava” ad Ambra che traduce e si impegna in questo senso. Ti sostengo.
A 61 anni mi sono reso conto da tempo che Testa d’Asfalto va benissimo così alla maggioranza degli italiani, poco sensibili al sociale, intrallazzoni ed approfittatori come sono.
Il ragionamento di costoro? Se a governare c’è un ladro… c’è posto anche per me!
Se qualcuno si ribella a quanto ho detto… probabilmente è come me… un italiano “atipico”, che crede ancora in certi valori.
Ma una minoranza, almeno attualmente.
sisi sono d’accordo. la maggioranza degli italiani fa cosi e quindi va bene cosi. meglio cosi che cosà.
p.s.
nec non è vero che tu non hai creduto al silvio, io ho ‘litigato’ con te su un forum anni fa proprio perchè eri berlusconiano convinto. ricordo pure le lunghe discussioni su msn. va a tuo grande merito l’esserti informato e l’aver cambiato idea. io per dire non ho mai votato in vita mia, posso essere criticato ma non rinnego di non averlo mai fatto, anche se alle ultime elezioni col senno di poi potevo votare per l’idv come hai fatto tu.
What?
Neclord eri con Berlusconi?
V3n0m77… secondo me ci sono alcuni casi in cui è necessario fare scelte: anche se la scelta consiste nel votare il meno peggio va fatta. Del resto è a piccoli passi che si migliora. Si parte dal meno peggio per arrivare, si spera, al meglio.
Ad ogni modo nulla da criticare, il voto è una scelta personale.
Vanni, temo resteremouna minoranza per un gran bel pezzo, purtroppo. Un abbraccio a tutti
si vero, però spesso mi sono sentito dire che è un dovere, mentre, per legge, non lo è più dal 1993. in ogni caso almeno fino alle ultime elezioni con l’idv non avevo grande scelta…
Ciao!
Abbiamo tradotto interamente questo articolo (e tanti altri) sul nostro blog.
Spero possa essere d’interesse!
Ciao,
Daniele
Continuiamo a ricevere conferme (se mai ce ne fosse bisogno) dello stato di decadenza della nostra economia e degli interessi personali di Berlusconi che dominano la politica italiana.
La cosa terribile é che tantissimi italiani non se ne rendono conto ed é impossibile convincerli del contrario. Inutile parlare dei fatti illustrati nell’Economist, ti rispondono che la sinistra sa solo mettere tasse. Ed é inutile controbattere. Ognuno rimane delle proprie idee, anche di fronte all’evidenza. Il linguaggio non é matematica.
Riguardo l’Economist, ha omesso qualcosa. Scrive:
“Looking ahead to the autumn, Mr Berlusconi has at least announced one “radical reform”—but only of the courts.”
Non é vero, c’é anche quella del federalismo fiscale in programma. E quella sará una riforma che (se fatta bene) potrebbe portare grandi vantaggi per la nostra economia, aumentando l’efficienza delle amministrazioni regionali, sia del Nord che del Sud, dato che sarebbero responsabilizzate e costrette a fare i conti con lo stato delle proprie finanze.
Certo che se penso che é Calderoli quello che sta scrivendo la riforma, mi viene da pensare che sará una “porcata”, tanto per usare le sue parole.
Link all’articolo originale:
http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=11751325&CFID=14487183&CFTOKEN=76503418
Ciao ragazzi 😉
Grazie mille Dario per la nota, in effetti quello che non ho tradotto è un passaggio significativo, grazie per il contributo!
Daniele: I miei migliori complimenti per il blog, è un iniziativa davvero importante 🙂
volevo lasciare una mia opinione su qst dibattito.
sono un ragazzo di 24 anni e purtroppo ho una visione estremamente pessimistica di qst paese. E’ vero che per opporsi è necessario far valere la propria opinione, combattere, ribellarsi se opportuno…ma quanti di voi veramente credono che tutto ciò sia ancora possibile?
purtroppo è nell’indole di qst paese pensare solo ed esclusivamente ai cazzi propri…per riprendere il commento di vanni è un paese di ladri, furbetti ed ipocriti x la maggior parte…
è disgustoso alzarsi la mattina e sentire che la ricerca nn verrà finanziata, sentir parlare dell’ennesimo caso di stupro quando era stata promessa + sicurezza, vedere approvate leggi ad personam, sentire che la giustizia in italia è opzionale e vana, e chi + ne ha + ne metta.
eppure, se tutto andasse x il verso giusto, qst sarebbe un gran bel paese, competitivo su tutti i fronti e all’avanguardia…ma purtroppo noi giovani avremo scarse possibilità di attuare qlk cambiamento in positivo poichè schiacciati dal peso delle autorità + anziane e direi ormai bruciate mentalmente.
unica prospettiva : andare all’estero e lasciare che la nave coli a picco…forse così qlk testa finalmente salterà definitivamente….
Ciao Binghy,
concordo pienamente sull’idea di andare all’estero (al momento sono in Belgio…) posso garantirti che però non è così facile. Gli italiani non sono affatto ben visti, inoltre la crisi non c’è solo in Italia e trovare lavoro è un punto interrogativo un po’ dappertutto.
Il problema principale dell’Italia è il pieno controllo e filtraggio dell’informazione: prendi ad esempio questo pezzo dell’economist: nessun telegionale lo ha nemmeno menzionato, nessuno. E’ un fatto gravissimo. Gli Italiani le leggi ad personam non sanno cosa siano, ciò di cui la tv non parla è come se non esistesse. Ecco che per gli Italiani non esiste il conflitto di interessi, mentre esiste invece la magistratura rossa, le toghe rosse, le coop ecc. ecc. ecc. Non si renderanno mai conto di questo perche assuefatti da un informazione falsa e filtrata. Però, contrario tuo, una speranza la vedo: che l’Europa faccia qualcosa. La stampa estera da anni si è accorta dell’anomala situazione Italiana, ora ci vuole che l’EU si faccia avanti e ci dica basta. Per fare che questo avvenga il maggior numero di persone all’estero, di qualsiasi paese, deve essere cosciente di cio’ che sta succedendo da noi. Paradossalmente, è + importante sforzarsi di informare gli altri, ancichè noi stessi.
Per questo sto lavorando su una versione inglese di questo blog, Italy Nowadays (l’Italia di oggi).
A proposito.. cerco giusto collaboratori….